Abbazia San Pietro di Villanova
Il monastero di san Pietro di Villanova (San Bonifacio) viene fondato ai confini con il territorio vicentino dalla famiglia comitale dei San Bonifacio.
Il sito è strategico: vi s'innalzava una colossale torre eretta sul tracciato della Postumia proprio all'incrocio con la via che risaliva la valle di Illasi o Longazeria, per giungere al passo Portico, oggi Pertica.
Una bolla di Papa Lucio III del 1185 conferma all'abate di Villanova i diritti dell'Abbazia sui possedimenti del territorio di Villanova e nelle vicine "ville" tra cui Arcole.
Nella piana di Soave san Pietro possedeva inoltre un molino e aveva giurisdizione sulle acque.
La possibilità di ottenere nuovi redditi, attraverso l'utilizzo dei boschi e di terre bonificate e dissodate, porta il monastero a operare un massiccio disboscamento delle zone più ricche di selve. Il bosco che, che ricopriva gran parte delle terre di Gazzolo, lascia lentamente spazio ai campi coltivati, dai quali si producono cereali, ortaggi e vino.
In un estimo del 28 novembre 1564 risulta che l'Abbazia di Villanova possiede 150campi in località Gazzuolo. Con altri terreni posseduti a Perarolo e ad Arcole, il complesso dei beni terrieri facenti capo all'Abbazia ammonta a 579 campi.
Il monastero di san Pietro di Villanova (San Bonifacio) viene fondato ai confini con il territorio vicentino dalla famiglia comitale dei San Bonifacio.
Il sito è strategico: vi s'innalzava una colossale torre eretta sul tracciato della Postumia proprio all'incrocio con la via che risaliva la valle di Illasi o Longazeria, per giungere al passo Portico, oggi Pertica.
Una bolla di Papa Lucio III del 1185 conferma all'abate di Villanova i diritti dell'Abbazia sui possedimenti del territorio di Villanova e nelle vicine "ville" tra cui Arcole.
Nella piana di Soave san Pietro possedeva inoltre un molino e aveva giurisdizione sulle acque.
La possibilità di ottenere nuovi redditi, attraverso l'utilizzo dei boschi e di terre bonificate e dissodate, porta il monastero a operare un massiccio disboscamento delle zone più ricche di selve. Il bosco che, che ricopriva gran parte delle terre di Gazzolo, lascia lentamente spazio ai campi coltivati, dai quali si producono cereali, ortaggi e vino.
In un estimo del 28 novembre 1564 risulta che l'Abbazia di Villanova possiede 150campi in località Gazzuolo. Con altri terreni posseduti a Perarolo e ad Arcole, il complesso dei beni terrieri facenti capo all'Abbazia ammonta a 579 campi.