L'Alpone
Il territorio del comune di Arcole è situato parte in destra e parte in sinistra del torrente Alpone, il quale non solo costituisce la realtà idraulica attualmente prevalente, ma anche quella che nei secoli ha modellato l'ambiente in modo così profondo e determinante fino a crearne le condizioni preferite dalle antiche popolazioni.
L'Alpone nasce dai rilievi dei monti Lessini orientali, tra i calcari del monte Pergo e le rocce basaltiche della Purga di Bolca, alimentato dalle acque perenni di due valli situate nel territorio di Vestenanova.
Le acque dell'Alpone, scendono lungo l'omonima valle incassata entro cupe pareti, incidono le rocce basaltiche con le loro frequenti cascate sino a San Giovanni Ilarione. Poi, ai piedi di colline ricche di boschi, vigneti e frutteti, allarga via il suo fondo sino a Montecchia di Crosara e Roncà: qui si fonde con le valli dei brevi ma numerosi torrenti che scendono dai colli circostanti e forma una rete idrica di cui fruisce tutta l'ubertosa zona sino a Monteforte d'Alpone.
Poco prima di giungere a San Bonifacio l'Alpone riceve, nei pressi del ponte della Rezzina, le acque dello scolo Degora e del torrente Chiampo il quale, poco prima, riceve a sua volta quelle del torrente Aldegà.
Le acque dell'Aldegà furono fatte deviare dal Podestà di Vicenza nell'Alpone nel 1321, allo scopo d alleggerire i deflussi di piena del Fiume Nuovo (l'attuale Guà). Agli inizi del Quattrocento i vicentini deviarono anche il Chiampo nell'Aldegà, all'altezza di Arzignano dove si congiungeva anticamente con l'Agno-Guà. tali deviazioni aumentarono notevolmente la portata idrica e quindi l'importanza dell'Alpone, che sino ad allora fu un modesto e quieto torrente.
L'Alpone, procedendo a zig-zag verso est nel suo cammino, in prossimità della fornace Michelon piega a sud dovr, dopo aver superato il ponte di Villanova, riceve sulla destra le acque del torrente Tramigna, che scende con pacato regime dall'omonima valle.
Da Villanova L'Alpone piega verso sud, in direzione della Motta di San Bonifacio, poi si distende nella valle zerpana, fiancheggiato da alti argini. Si dirige quindi verso sud-est, passando nei pressi del Santuario di Santa Maria dell'Alzana e poi, dopo aver solcato le località Preolina e Fabbrica, giunge ad Arcole, passando sotto il ponte della storica battaglia, in testa al quale sorge ancora l'obelisco napoleonico. Dopo aver oltrepassato Arcole, l'Alpone giunge al ponte Zerpano, quindi in località Cantalovo, dove sfocia nell'Adige.
Il territorio del comune di Arcole è situato parte in destra e parte in sinistra del torrente Alpone, il quale non solo costituisce la realtà idraulica attualmente prevalente, ma anche quella che nei secoli ha modellato l'ambiente in modo così profondo e determinante fino a crearne le condizioni preferite dalle antiche popolazioni.
L'Alpone nasce dai rilievi dei monti Lessini orientali, tra i calcari del monte Pergo e le rocce basaltiche della Purga di Bolca, alimentato dalle acque perenni di due valli situate nel territorio di Vestenanova.
Le acque dell'Alpone, scendono lungo l'omonima valle incassata entro cupe pareti, incidono le rocce basaltiche con le loro frequenti cascate sino a San Giovanni Ilarione. Poi, ai piedi di colline ricche di boschi, vigneti e frutteti, allarga via il suo fondo sino a Montecchia di Crosara e Roncà: qui si fonde con le valli dei brevi ma numerosi torrenti che scendono dai colli circostanti e forma una rete idrica di cui fruisce tutta l'ubertosa zona sino a Monteforte d'Alpone.
Poco prima di giungere a San Bonifacio l'Alpone riceve, nei pressi del ponte della Rezzina, le acque dello scolo Degora e del torrente Chiampo il quale, poco prima, riceve a sua volta quelle del torrente Aldegà.
Le acque dell'Aldegà furono fatte deviare dal Podestà di Vicenza nell'Alpone nel 1321, allo scopo d alleggerire i deflussi di piena del Fiume Nuovo (l'attuale Guà). Agli inizi del Quattrocento i vicentini deviarono anche il Chiampo nell'Aldegà, all'altezza di Arzignano dove si congiungeva anticamente con l'Agno-Guà. tali deviazioni aumentarono notevolmente la portata idrica e quindi l'importanza dell'Alpone, che sino ad allora fu un modesto e quieto torrente.
L'Alpone, procedendo a zig-zag verso est nel suo cammino, in prossimità della fornace Michelon piega a sud dovr, dopo aver superato il ponte di Villanova, riceve sulla destra le acque del torrente Tramigna, che scende con pacato regime dall'omonima valle.
Da Villanova L'Alpone piega verso sud, in direzione della Motta di San Bonifacio, poi si distende nella valle zerpana, fiancheggiato da alti argini. Si dirige quindi verso sud-est, passando nei pressi del Santuario di Santa Maria dell'Alzana e poi, dopo aver solcato le località Preolina e Fabbrica, giunge ad Arcole, passando sotto il ponte della storica battaglia, in testa al quale sorge ancora l'obelisco napoleonico. Dopo aver oltrepassato Arcole, l'Alpone giunge al ponte Zerpano, quindi in località Cantalovo, dove sfocia nell'Adige.