Capitello della Madonna del dito
Situato all’incrocio di via Pagnego con via Padovana, il capitello è dedicato alla Madonna. Un documento dell’archivio dei conti Ottolini ci riferisce che qui, alla metà del Settecento, esisteva già un capitello. L’attuale capitello risale probabilmente alla seconda metà dell’Ottocento.
L’edicola, di semplice fattura, è realizzata in muratura intonacata, con tetto a capanna. All’interno è ricavato un vano sulla cui parete di fondo è stato realizzato un affresco raffigurante la Madonna.
Il 1 settembre 2015 è stato inaugurato il nuovo dipinto con l'immagine mariana della «Madonna del Dito», realizzata dall'artista arcolese Antonella Burato. La pittura a carattere sacro si trova all'interno dell'edicola completamente restaurata da volontari, residenti nella contrada, che hanno voluto così recuperare questo segno del passato nonchè testimonianza di una profonda fede popolare.
Questa «Madonna del Dito» è liberamente ispirata al dipinto del pittore fiorentino del Seicento Carlo Dolci. La «Madonna del Dito» di Burato è coperta dal manto celeste e sorregge il panneggio nel petto, facendo spuntare l'indice teso. La scelta del soggetto è stata fatta dai devoti residenti in via Pagnego in quanto già in passato, si trovava una Vergine analoga, dipinta all'interno del capitello da Carlo Godi, già affermato pittore arcolese, ispirato da un altro grande pittore veronese del secolo scorso, Alessandro Zenatello.
Situato all’incrocio di via Pagnego con via Padovana, il capitello è dedicato alla Madonna. Un documento dell’archivio dei conti Ottolini ci riferisce che qui, alla metà del Settecento, esisteva già un capitello. L’attuale capitello risale probabilmente alla seconda metà dell’Ottocento.
L’edicola, di semplice fattura, è realizzata in muratura intonacata, con tetto a capanna. All’interno è ricavato un vano sulla cui parete di fondo è stato realizzato un affresco raffigurante la Madonna.
Il 1 settembre 2015 è stato inaugurato il nuovo dipinto con l'immagine mariana della «Madonna del Dito», realizzata dall'artista arcolese Antonella Burato. La pittura a carattere sacro si trova all'interno dell'edicola completamente restaurata da volontari, residenti nella contrada, che hanno voluto così recuperare questo segno del passato nonchè testimonianza di una profonda fede popolare.
Questa «Madonna del Dito» è liberamente ispirata al dipinto del pittore fiorentino del Seicento Carlo Dolci. La «Madonna del Dito» di Burato è coperta dal manto celeste e sorregge il panneggio nel petto, facendo spuntare l'indice teso. La scelta del soggetto è stata fatta dai devoti residenti in via Pagnego in quanto già in passato, si trovava una Vergine analoga, dipinta all'interno del capitello da Carlo Godi, già affermato pittore arcolese, ispirato da un altro grande pittore veronese del secolo scorso, Alessandro Zenatello.