Capitello di San Biagio
Il 3 febbraio si festeggia San Biagio, a cui è dedicato un capitello posto in prossimità all’incrocio tra le strade di via S. Antonio e via Molinazzo.
Fu costruito alla fine dell’Ottocento, lungo l’allora strada provinciale che conduceva a San Bonifacio, sul terreno di proprietà dei fratelli Luigi e Antonio Trevisan e del padre Domenico. I Trevisan, originari di Santo Stefano di Zimella, risedettero per vari anni nella casa colonica di via Molinazzo, dove nacquero sia Luigi che Antonio. Poi si trasferirono a Perzacco di Zevio.
Il terreno, su cui insiste il capitello con la casa colonica e l’orto fu ceduto nel 1903 a Prando Santo di Candido, originario di Costalunga, ma domiciliato ad Arcole. Prando Santo è il nonno dell’attuale proprietario del terreno, Naverio Dino.
Nel corso del 2011 il capitello è stato restaurato e riportato all’antico splendore, grazie al contributo degli abitanti di via Molinazzo legati alla devozione di San Biagio. La cerimonia di inaugurazione e benedizione del capitello è avvenuta il 9 ottobre 2011 con la partecipazione del parroco don Luigino.
Il piccolo edificio, tra i più significativi ed interessanti capitelli di Arcole, si presenta tripartito, con la parte centrale lievemente sporgente ed i tipici ornati di fine Ottocento. Sul timpano è disegnata una lisca di pesce, che ricorda il noto miracolo di San Biagio. San Biagio, è invocato come protettore contro i mali della gola.
Il 3 febbraio si festeggia San Biagio, a cui è dedicato un capitello posto in prossimità all’incrocio tra le strade di via S. Antonio e via Molinazzo.
Fu costruito alla fine dell’Ottocento, lungo l’allora strada provinciale che conduceva a San Bonifacio, sul terreno di proprietà dei fratelli Luigi e Antonio Trevisan e del padre Domenico. I Trevisan, originari di Santo Stefano di Zimella, risedettero per vari anni nella casa colonica di via Molinazzo, dove nacquero sia Luigi che Antonio. Poi si trasferirono a Perzacco di Zevio.
Il terreno, su cui insiste il capitello con la casa colonica e l’orto fu ceduto nel 1903 a Prando Santo di Candido, originario di Costalunga, ma domiciliato ad Arcole. Prando Santo è il nonno dell’attuale proprietario del terreno, Naverio Dino.
Nel corso del 2011 il capitello è stato restaurato e riportato all’antico splendore, grazie al contributo degli abitanti di via Molinazzo legati alla devozione di San Biagio. La cerimonia di inaugurazione e benedizione del capitello è avvenuta il 9 ottobre 2011 con la partecipazione del parroco don Luigino.
Il piccolo edificio, tra i più significativi ed interessanti capitelli di Arcole, si presenta tripartito, con la parte centrale lievemente sporgente ed i tipici ornati di fine Ottocento. Sul timpano è disegnata una lisca di pesce, che ricorda il noto miracolo di San Biagio. San Biagio, è invocato come protettore contro i mali della gola.