Dugali della Valle Zerpana
Le vicende che hanno coinvolto la Valle Zerpana, in tempi storici e recenti, ci racconta come i corsi d'acqua abbino subito appariscenti trasformazioni,
in grado di mutare le originarie caratteristiche idrauliche.
A ciò si deve aggiungere la progressiva conquista e trasformazione del territorio ad opera dell'uomo, che ha prodotto sostanziali modifiche delle caratteristiche ambientalied instaurato nuovi rapporti tra l'uomo stesso e le realtà naturali.
Un corso d'acqua presente nella Valle Zerpana è il dugale Masera, che ancor oggi nasce alle Terme di Caldiero e si dirige poi a sud-est verso Castelletto.
Prosegue quindi fino alla località Casona, a sud di Villabella, nel comune di San Bonifacio, dove entra nella tenuta di Valfonda. A sud la Masera separa Valfondo dalla Valle Poggi, prima di sfociare nel torrente Alpone, poco lontano dalla Botte Zerpana.
Fin dai tempi antichi passava per i territori di Caldiero, Porcile, Soave, san Bonifacio, Zerpa, Bionde ed Arcole, tutti comuni con "campagne ubertose in gran parte di fieni e grani e parte Valli, risare e paludi". Veniva scavato al duplice fine di consentire all'acqua dei bagni di Caldiero di scorrere nei luoghi inferiori e di asciugare le campagne circostanti dalle acque pluviali che cadevano nei luoghi superiori. Per mezzo di questo dugale le acque erano poi condotte, a mezzo della chiavica di Arcole, nell'Alpone e da questo all'adige.
Il dugale Masera era noto per le virtù curative delle sue acque, per questo era considerato "utilis et famosa, e che è molto frequentata da molte persone del luogo che vengono qui a farsi il bagno".
Il dugale della Masera riceveva le acque sortive e piovane da diversi dugali, fra i quali il dugal Acquatraversa, che scendeva dalle terre di Colognola e il dugale Soavese, che scendeva da terre alte di Soave. Aveva una lunghezza di pertiche 4967 ed una larghezza di 20 piedi.
La sua manutenzione era a carico dei comuni di Caldiero, Porcile, Soave, Colognola e Illasi, i quali dovevano ripulirlo ogni anno prima delle calende di maggio.
Dal momento in cui il dugale Masera cessò di servire ai fondi superiori del comune di San Bonifacio e di Arcole, questi furono costretti a realizzare a proprie spese altri dugali nelle loro pertinenze.
Il comune di San Bonifacio scavò quindi il dugale drizzagno, il dugale Soavese ed altri ed il comune di Arcole la Fossetta, per mezzo dei quali asciugavano le loro campagne, assolvendo così allo scopo per il quale era stato in precedenza costruito il dugale Masera.
Il dugale Drizzagno ha inizio nella località Ponte Rotto, nel territorio di San Bonifacio, dove scolano i vari fossi dei terreni compresi tra la Motta di San Bonifacio e villabella. scorre quindi in direzione sud-est, passando per le località Pranda e valle Poggi, fino a congiungersi con il fosso Recinto (un tempo chiamato Condotto Ottolini) prima di confluire nell'Alpone a sud di Arcole.
Il dugale Fontana ha origine a sud-ovest di Caldiero, in località Lavandari, dove una nuova via è stata chiamata con il nome di Sorgente. Il piccolo corso d'acqua scorre quindi verso sud-est, costeggiando la strada di via Santi e poi via Ponte Rotto, fino a giungere nella zona artigianale posta a sud di castelletto.
Qui il dugale Fontana piega verso sud, in direzione di Belfiore, dove sottopassa la strada Porcilana. Quindi piega ancora verso sud-est, per arrivare nei pressi della località Lutaldo. A Bionde il dugale Fontana confluisce nel Rio Fibbio, che costeggia la strada Porcilana fino al Ponte Zerpano, dove sottopassa l'Alpone attraverso le Botte Zerpana.
Il dugale Fontana era ritenuto "antico come le sorgenti", poichè non è opera dell'uomo e le sue acque erano considerate pubbliche. Serviva di scolo della parte sud-ovest dell'area zerpana.
E' da citare anche la Fossa Lunga che ha origine dal dugale Masera, in località Ponte Canale, dove confluiscono vari fossi di scolo dei terreni posti a sud di Villabella. Segna il confine tra i comuni di Belfiore e di San Bonifacio e, dopo aver costeggiato la strada che collega Arcole con Belfiore, confluisce nuovamente con il Masera.
Venne realizzato nel 1693 dalla famiglia Gritti di Venezia, antica proprietaria dello stabile di Villabella, quando ottenne il diritto di scolare le proprie acque nel Ciresol e Fossa Serega.
Infine è degna di nota anche la Fossa Serega. Ideata in un progetto di Cristoforo Sorte, redatto nel 1558, nel quale si tracciava un primo reale programma di trasformazione del bacino Zerpano mediante un sistema di condotti atti a fornire di acque i territori di proprietà della nobile famiglia Serego, situati sul versante sinistro dell'Adige. Per la sua realizzazione si formò l'idea di un consorzio che, dopo la rotta dell'Adige del 1564, riprese il piano di bonifica già delineato dal Sorte e presentò supplica ai Provveditori dei Beni Inculti nel 1568.
Il Ciresolo, che da questo momento sarà chiamato Fossa Serega, venne raddrizzato e fatto passare attraverso un manufatto idraulico sotto l'Alpone, in corrispondenza del ponte Zerpano.
Le vicende che hanno coinvolto la Valle Zerpana, in tempi storici e recenti, ci racconta come i corsi d'acqua abbino subito appariscenti trasformazioni,
in grado di mutare le originarie caratteristiche idrauliche.
A ciò si deve aggiungere la progressiva conquista e trasformazione del territorio ad opera dell'uomo, che ha prodotto sostanziali modifiche delle caratteristiche ambientalied instaurato nuovi rapporti tra l'uomo stesso e le realtà naturali.
Un corso d'acqua presente nella Valle Zerpana è il dugale Masera, che ancor oggi nasce alle Terme di Caldiero e si dirige poi a sud-est verso Castelletto.
Prosegue quindi fino alla località Casona, a sud di Villabella, nel comune di San Bonifacio, dove entra nella tenuta di Valfonda. A sud la Masera separa Valfondo dalla Valle Poggi, prima di sfociare nel torrente Alpone, poco lontano dalla Botte Zerpana.
Fin dai tempi antichi passava per i territori di Caldiero, Porcile, Soave, san Bonifacio, Zerpa, Bionde ed Arcole, tutti comuni con "campagne ubertose in gran parte di fieni e grani e parte Valli, risare e paludi". Veniva scavato al duplice fine di consentire all'acqua dei bagni di Caldiero di scorrere nei luoghi inferiori e di asciugare le campagne circostanti dalle acque pluviali che cadevano nei luoghi superiori. Per mezzo di questo dugale le acque erano poi condotte, a mezzo della chiavica di Arcole, nell'Alpone e da questo all'adige.
Il dugale Masera era noto per le virtù curative delle sue acque, per questo era considerato "utilis et famosa, e che è molto frequentata da molte persone del luogo che vengono qui a farsi il bagno".
Il dugale della Masera riceveva le acque sortive e piovane da diversi dugali, fra i quali il dugal Acquatraversa, che scendeva dalle terre di Colognola e il dugale Soavese, che scendeva da terre alte di Soave. Aveva una lunghezza di pertiche 4967 ed una larghezza di 20 piedi.
La sua manutenzione era a carico dei comuni di Caldiero, Porcile, Soave, Colognola e Illasi, i quali dovevano ripulirlo ogni anno prima delle calende di maggio.
Dal momento in cui il dugale Masera cessò di servire ai fondi superiori del comune di San Bonifacio e di Arcole, questi furono costretti a realizzare a proprie spese altri dugali nelle loro pertinenze.
Il comune di San Bonifacio scavò quindi il dugale drizzagno, il dugale Soavese ed altri ed il comune di Arcole la Fossetta, per mezzo dei quali asciugavano le loro campagne, assolvendo così allo scopo per il quale era stato in precedenza costruito il dugale Masera.
Il dugale Drizzagno ha inizio nella località Ponte Rotto, nel territorio di San Bonifacio, dove scolano i vari fossi dei terreni compresi tra la Motta di San Bonifacio e villabella. scorre quindi in direzione sud-est, passando per le località Pranda e valle Poggi, fino a congiungersi con il fosso Recinto (un tempo chiamato Condotto Ottolini) prima di confluire nell'Alpone a sud di Arcole.
Il dugale Fontana ha origine a sud-ovest di Caldiero, in località Lavandari, dove una nuova via è stata chiamata con il nome di Sorgente. Il piccolo corso d'acqua scorre quindi verso sud-est, costeggiando la strada di via Santi e poi via Ponte Rotto, fino a giungere nella zona artigianale posta a sud di castelletto.
Qui il dugale Fontana piega verso sud, in direzione di Belfiore, dove sottopassa la strada Porcilana. Quindi piega ancora verso sud-est, per arrivare nei pressi della località Lutaldo. A Bionde il dugale Fontana confluisce nel Rio Fibbio, che costeggia la strada Porcilana fino al Ponte Zerpano, dove sottopassa l'Alpone attraverso le Botte Zerpana.
Il dugale Fontana era ritenuto "antico come le sorgenti", poichè non è opera dell'uomo e le sue acque erano considerate pubbliche. Serviva di scolo della parte sud-ovest dell'area zerpana.
E' da citare anche la Fossa Lunga che ha origine dal dugale Masera, in località Ponte Canale, dove confluiscono vari fossi di scolo dei terreni posti a sud di Villabella. Segna il confine tra i comuni di Belfiore e di San Bonifacio e, dopo aver costeggiato la strada che collega Arcole con Belfiore, confluisce nuovamente con il Masera.
Venne realizzato nel 1693 dalla famiglia Gritti di Venezia, antica proprietaria dello stabile di Villabella, quando ottenne il diritto di scolare le proprie acque nel Ciresol e Fossa Serega.
Infine è degna di nota anche la Fossa Serega. Ideata in un progetto di Cristoforo Sorte, redatto nel 1558, nel quale si tracciava un primo reale programma di trasformazione del bacino Zerpano mediante un sistema di condotti atti a fornire di acque i territori di proprietà della nobile famiglia Serego, situati sul versante sinistro dell'Adige. Per la sua realizzazione si formò l'idea di un consorzio che, dopo la rotta dell'Adige del 1564, riprese il piano di bonifica già delineato dal Sorte e presentò supplica ai Provveditori dei Beni Inculti nel 1568.
Il Ciresolo, che da questo momento sarà chiamato Fossa Serega, venne raddrizzato e fatto passare attraverso un manufatto idraulico sotto l'Alpone, in corrispondenza del ponte Zerpano.