Villa Malaspina
La villa Malaspina, attualmente di proprietà della famiglia Zamboni, si trova in via Pagnego, non lontano dalla villa Pellegrini.
I Malaspina sono presenti ad Arcole sin dalla metà del Trecento, quando possedevano, oltre a un cospicuo numero di terreni, i tre-quarti della decima ricevuta dal Vescovo di Vicenza.
Alla metà del Seicento i Canossa entrarono in possesso, per via ereditaria, di tutti i beni dei Malaspina, compresa la villa e la decima.
La villa nacque come centro di un'ampia azienda agricola, con predominante funzione rurale.
nel 1566 il marchese Ludovico Malaspina fece restaurare e ampliare il vecchio edificio, il cui riuso determinò delle evidenti asimmetrie.
La facciata a nord, su via Pagnego, mostra una serie di importanti finestre cinquecentesche.
All'interno vi è un'ampia sala dipinta con stemmi araldici.
Il portico-stalla era separato dalla casa padronale da un porticato d'ingresso detto "delle carrozze".
Sopra l'arco d'ingresso Ludovico volle marcare la sua proprietà con un'iscrizione, dalla quale si apprende che egli fece fae quella casa per i figli. Sotto l'iscrizione vi è lo stemma della moglie del marchese, quindi quello dei Malaspina.
Quasi a ribadire il possesso, stanno allineati in alto nella facciata a nord del grande portico, altri undici stemmi scolpiti in piccole lestre di pietra bianca.
La villa Malaspina, attualmente di proprietà della famiglia Zamboni, si trova in via Pagnego, non lontano dalla villa Pellegrini.
I Malaspina sono presenti ad Arcole sin dalla metà del Trecento, quando possedevano, oltre a un cospicuo numero di terreni, i tre-quarti della decima ricevuta dal Vescovo di Vicenza.
Alla metà del Seicento i Canossa entrarono in possesso, per via ereditaria, di tutti i beni dei Malaspina, compresa la villa e la decima.
La villa nacque come centro di un'ampia azienda agricola, con predominante funzione rurale.
nel 1566 il marchese Ludovico Malaspina fece restaurare e ampliare il vecchio edificio, il cui riuso determinò delle evidenti asimmetrie.
La facciata a nord, su via Pagnego, mostra una serie di importanti finestre cinquecentesche.
All'interno vi è un'ampia sala dipinta con stemmi araldici.
Il portico-stalla era separato dalla casa padronale da un porticato d'ingresso detto "delle carrozze".
Sopra l'arco d'ingresso Ludovico volle marcare la sua proprietà con un'iscrizione, dalla quale si apprende che egli fece fae quella casa per i figli. Sotto l'iscrizione vi è lo stemma della moglie del marchese, quindi quello dei Malaspina.
Quasi a ribadire il possesso, stanno allineati in alto nella facciata a nord del grande portico, altri undici stemmi scolpiti in piccole lestre di pietra bianca.