Chiesa parrocchiale di Volpino
Una lapide con iscrizione funeraria, trovata a Volpino, è applicata in un lato esterno della chiesa parrocchiale, a destra di chi entra.
Infatti, nel 1897, durante i lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena, scavando le fondamenta
di un nuovo muro, a due metri di profondità, venne alla luce una stele funeraria romana che, probabilmente
reimpiegata, chiudeva una sepoltura andata subito distrutta (l’area era stata precedentemente occupata da un cimitero.
La stele, in calcare rosso ammonitico veronese, reca un’iscrizione entro uno specchio epigrafico delimitato da una cornice a gola.
Sepolcro e lapide furono commissionati da Curilia Seconda, figlia di Marco, per sé, per il marito Caio Arrunzio
e per il figlio Caio Arrunzio Crescente, morto a 19 anni, 11 mesi e 5 giorni, e per i liberti e le liberte.
Di particolare interesse è la menzione di personaggi della gens Arruntia: C. Arruntius Stabilis e L. Arruntius Crescens.
Questa gens è molto conosciuta in ambito padovano, dove annovera tra i suoi membri personaggi di rango senatoriale e anche consoli.
Per lo Spimpolo “i nomi ricordati non portano titoli di magistrature civili o militari, ma ciò che interessa è che qui
vivevano coloni romani, forse come stazione militare”.
Una lapide con iscrizione funeraria, trovata a Volpino, è applicata in un lato esterno della chiesa parrocchiale, a destra di chi entra.
Infatti, nel 1897, durante i lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale di S. Maria Maddalena, scavando le fondamenta
di un nuovo muro, a due metri di profondità, venne alla luce una stele funeraria romana che, probabilmente
reimpiegata, chiudeva una sepoltura andata subito distrutta (l’area era stata precedentemente occupata da un cimitero.
La stele, in calcare rosso ammonitico veronese, reca un’iscrizione entro uno specchio epigrafico delimitato da una cornice a gola.
Sepolcro e lapide furono commissionati da Curilia Seconda, figlia di Marco, per sé, per il marito Caio Arrunzio
e per il figlio Caio Arrunzio Crescente, morto a 19 anni, 11 mesi e 5 giorni, e per i liberti e le liberte.
Di particolare interesse è la menzione di personaggi della gens Arruntia: C. Arruntius Stabilis e L. Arruntius Crescens.
Questa gens è molto conosciuta in ambito padovano, dove annovera tra i suoi membri personaggi di rango senatoriale e anche consoli.
Per lo Spimpolo “i nomi ricordati non portano titoli di magistrature civili o militari, ma ciò che interessa è che qui
vivevano coloni romani, forse come stazione militare”.