Valli, paludi e marezzane
Appena fuori dal territorio di Arcole, è stato riconosciuto un abbandonato corso dell'Adige, con argini, a San Donà e lungo lo Stradone, chiamato sul luogo Strada romana, fino a Cucca (l'odierna Veronella). In corrispondenza di Visentin di San Gregorio il corso dell'Adige doveva però ripartirsi in due rami: un ramo proseguiva per Onea (a nord di Cologna) , l'altro da Cucca, per Gradenighi-Fossetta-Sabbion, arriva a Bevilacqua lungo il corso dell'odierno Fratta.
E' storicamente provato che, in epoca romana e pre-romana, un antico corso dell'Adige si snodava lungo la linea Zevio-Ronco-Albaredo-Veronella-Cologna-Montagnana che, secondo una diffusa tradizione storiografica riferita ad una narrazione di Paolo Diacono, avrebbe deviato verso Albaredo-Legnago in seguito ad una catastrofica alluvione avvenuta il 17 ottobre 589 d. C..
Alcuni toponimi, ancora oggi esistenti nel territorio arcolese, indicano chiaramente il passaggio del fiume Adige. A breve distanza dal dosso di via Comparine, verso nord, si trova una località denominata "la Valle", il cui nome indica uno spazio di terreno piuttosto depresso, ed un tempo parzialmente acquitrinoso, compreso fra due pendii opposti. Più ad est vi è una località, appartenente fino a qualche decennio fa al territorio Zimella, chiamata Palù, che è abbreviazione di plaude, acquitrino. Allo stesso significato conduce il nome di via Pausella, da "palustrella" o "palusela".
Con il termine "marezzane", presente in due contrade di Gazzolo d'Arcole (Marezzane di sopra e Marezzane di Sotto), si indicava una parte di territorio sabbioso o ciottoloso posto all'interno dell'alveo del fiume, che rimaneva scoperta dall'acqua e poteva essere colonizzata dalla vegetazione. Nei fiumi più grandi le marezzane venivano coltivate e consolidate con degli arzerini.
Si tratta di paleoalvei incastrati in arginature naturali costituite da dossi sabbiosi aventi direzioni prevalenti da ovest verso est e da nord-ovest a sud-est. tra le vie Marezzane di sopra e quelle di Sotto scorreva, dalla fine del Cinquecento, il Dugale delle Val Bone, che aveva origine dalla Fossa Togna, nei presi di S. Stefano di Zimella.
Appena fuori dal territorio di Arcole, è stato riconosciuto un abbandonato corso dell'Adige, con argini, a San Donà e lungo lo Stradone, chiamato sul luogo Strada romana, fino a Cucca (l'odierna Veronella). In corrispondenza di Visentin di San Gregorio il corso dell'Adige doveva però ripartirsi in due rami: un ramo proseguiva per Onea (a nord di Cologna) , l'altro da Cucca, per Gradenighi-Fossetta-Sabbion, arriva a Bevilacqua lungo il corso dell'odierno Fratta.
E' storicamente provato che, in epoca romana e pre-romana, un antico corso dell'Adige si snodava lungo la linea Zevio-Ronco-Albaredo-Veronella-Cologna-Montagnana che, secondo una diffusa tradizione storiografica riferita ad una narrazione di Paolo Diacono, avrebbe deviato verso Albaredo-Legnago in seguito ad una catastrofica alluvione avvenuta il 17 ottobre 589 d. C..
Alcuni toponimi, ancora oggi esistenti nel territorio arcolese, indicano chiaramente il passaggio del fiume Adige. A breve distanza dal dosso di via Comparine, verso nord, si trova una località denominata "la Valle", il cui nome indica uno spazio di terreno piuttosto depresso, ed un tempo parzialmente acquitrinoso, compreso fra due pendii opposti. Più ad est vi è una località, appartenente fino a qualche decennio fa al territorio Zimella, chiamata Palù, che è abbreviazione di plaude, acquitrino. Allo stesso significato conduce il nome di via Pausella, da "palustrella" o "palusela".
Con il termine "marezzane", presente in due contrade di Gazzolo d'Arcole (Marezzane di sopra e Marezzane di Sotto), si indicava una parte di territorio sabbioso o ciottoloso posto all'interno dell'alveo del fiume, che rimaneva scoperta dall'acqua e poteva essere colonizzata dalla vegetazione. Nei fiumi più grandi le marezzane venivano coltivate e consolidate con degli arzerini.
Si tratta di paleoalvei incastrati in arginature naturali costituite da dossi sabbiosi aventi direzioni prevalenti da ovest verso est e da nord-ovest a sud-est. tra le vie Marezzane di sopra e quelle di Sotto scorreva, dalla fine del Cinquecento, il Dugale delle Val Bone, che aveva origine dalla Fossa Togna, nei presi di S. Stefano di Zimella.