Il museo di Arcole e della battaglia napoleonica
Situato in via Nuova, il museo di Arcole e della battaglia napoleonica “Gustavo Alberto Antonelli” è nato dal nucleo della collezione e dall’iniziativa del fon-datore, al quale è stato intitolato. È stato ricavato nell’oratorio dedicato a S. Antonio da Padova, situato vicino all’allora esistente asilo infantile, dopo essere stato sottoposto a lavori di ristrutturazione ed allestimento curati dallo stesso Antonelli. I motivi che hanno ispirato la creazione di questo museo sono stati sostanzialmente tre:
Il museo di Arcole e della battaglia napoleonica
- ad Arcole Napoleone Bonaparte vinse una importante battaglia (15-16-17 novembre 1796);
- a quel combattimento partecipò un reparto di soldati italiani (i Cacciatori a cavallo della Legione Lombarda) col vessillo verde, bianco e rosso in bande verticali, che più tardi divenne la bandiera nazionale italiana;
- presso il ponte sull’Alpone c’è l’obelisco fatto erigere da Napoleone a ricordo della sua vittoria, unico monumento superstite di quelli da lui ordinati in Italia.
Il museo racconta, attraverso reperti e stampe d’epoca, l’epopea napoleonica ed i momenti principali della vita di Napoleone Bonaparte che diede nuovo corso alla storia.
Contiene una ricca raccolta di quadri, stampe, incisioni su rame ed acciaio, litografie ed acquetinte, manifesti e proclami, bollettini della Grande Armata e documenti dell’epoca. Singolare è il simulacro che presenta la salma di Napoleone, in divisa di colonnello della Guardia Imperiale, come fu esposta dopo la morte. Tutto il materiale iconografico è esposto in bacheche numerate e commentate nel testo della guida.
L’ampliamento, inaugurato nel 2016, è costituito da un vasto locale al cui interno è previsto un percorso storico di Arcole, che inizia dall’età romana, con reperti provenienti principalmente dagli scavi di Santa Maria dell’Alzana, passando per l’età medievale e veneziana, con l’esposizione di alcuni importanti documenti, come un prezioso e raro libro di Giovanni d’Arcole, fino all’epoca napoleonica, con la famosa battaglia, l’obelisco, la fortezza d’Arcole.
Nel museo è stata collocata anche la biblioteca Napoleonica, creata attraverso due donazioni: la prima dell’arch. Gustavo Alberto Antonelli di 290 volumi, la seconda del Vescovo di Vicenza, Pietro Nonis, consistente in 151 volumi.
Situato in via Nuova, il museo di Arcole e della battaglia napoleonica “Gustavo Alberto Antonelli” è nato dal nucleo della collezione e dall’iniziativa del fon-datore, al quale è stato intitolato. È stato ricavato nell’oratorio dedicato a S. Antonio da Padova, situato vicino all’allora esistente asilo infantile, dopo essere stato sottoposto a lavori di ristrutturazione ed allestimento curati dallo stesso Antonelli. I motivi che hanno ispirato la creazione di questo museo sono stati sostanzialmente tre:
Il museo di Arcole e della battaglia napoleonica
- ad Arcole Napoleone Bonaparte vinse una importante battaglia (15-16-17 novembre 1796);
- a quel combattimento partecipò un reparto di soldati italiani (i Cacciatori a cavallo della Legione Lombarda) col vessillo verde, bianco e rosso in bande verticali, che più tardi divenne la bandiera nazionale italiana;
- presso il ponte sull’Alpone c’è l’obelisco fatto erigere da Napoleone a ricordo della sua vittoria, unico monumento superstite di quelli da lui ordinati in Italia.
Il museo racconta, attraverso reperti e stampe d’epoca, l’epopea napoleonica ed i momenti principali della vita di Napoleone Bonaparte che diede nuovo corso alla storia.
Contiene una ricca raccolta di quadri, stampe, incisioni su rame ed acciaio, litografie ed acquetinte, manifesti e proclami, bollettini della Grande Armata e documenti dell’epoca. Singolare è il simulacro che presenta la salma di Napoleone, in divisa di colonnello della Guardia Imperiale, come fu esposta dopo la morte. Tutto il materiale iconografico è esposto in bacheche numerate e commentate nel testo della guida.
L’ampliamento, inaugurato nel 2016, è costituito da un vasto locale al cui interno è previsto un percorso storico di Arcole, che inizia dall’età romana, con reperti provenienti principalmente dagli scavi di Santa Maria dell’Alzana, passando per l’età medievale e veneziana, con l’esposizione di alcuni importanti documenti, come un prezioso e raro libro di Giovanni d’Arcole, fino all’epoca napoleonica, con la famosa battaglia, l’obelisco, la fortezza d’Arcole.
Nel museo è stata collocata anche la biblioteca Napoleonica, creata attraverso due donazioni: la prima dell’arch. Gustavo Alberto Antonelli di 290 volumi, la seconda del Vescovo di Vicenza, Pietro Nonis, consistente in 151 volumi.
G. A. Antonelli e il museo napoleonico
Il Museo Napoleonico di Arcole è frutto e memoria della creatività del fondatore, l'arch. Gustavo Alberto Antonelli di Roma, appassionato studioso di Napoleone che ha voluto donare ad Arcole numerose memorie dell'epopea napoleonica da lui stesso raccolte ed ha direttamente seguito i lavori di approntamento del piccolo museo.
Attraverso l’espressione della figura e dell’indole napoleonica l’Antonelli ha trasmesso un messaggio chiaro e incisivo di apprezzamento per i valori spirituali e per le virtù più alte dell’umanità di Napoleone, in cui credeva.
Scrive lo stesso Antonelli: “Per molti anni … sempre vivamente ammirato e commosso per quelle strabilianti vicende che andavo approfondendo, ricercai in molte città d’Italia e d’Europa stampe e bollettini di guerra dell’epopea napoleonica.” E ancora “Nel novembre 1976, mi recai ad Arcole, ricorrendo i 180 anni della battaglia, per visitare i campi dove si svolsero i combattimenti (15-16-17 novembre 1796) dell’Armata d’Italia condotta dal generale Bonaparte, allora ventisettenne, contro gli eserciti austriaci. Due mesi dopo la visita ad Arcole, mi recai, nel gennaio 1977, a Rivoli Veronese. L’esistenza di un Museo nel paese fece sì che maturasse in me l’idea della costituzione d’uno simile ad Arcole”.
Nei due mesi successivi, ad alcune conferenze tenute dall’Antonelli a Roma, partecipò anche Padre Lino Ballarin nativo di Arcole, al quale comunicò l’intenzione di donare tutta la collezione di stampe ad un eventuale Museo che fosse sorto nella località in riva all’Alpone. Padre Ballarin riferì questa concreta proposta all’allora sindaco di Arcole, Lovanio Pedrollo, e questi nel 1980 fece visita all’Antonelli. Copiosa è la documentazione che annota la lenta genesi del Museo.
L’oratorio di S. Antonio da Padova, nel tempo sconsacrato, venne acquisito dal Comune di Arcole nel 1982, tramite convenzione con la Parrocchia di Arcole. L’architetto Antonelli ne curò l’allestimento nei minimi particolari.
L’intervento da questi condotto si è concentrato prevalentemente nelle parti interne del fabbricato, mentre ha lasciato pressoché inalterato l’aspetto esterno così come completato fino 1927.
Ultimati i lavori l’Antonelli donò al Comune di Arcole la propria collezione napoleonica consistente in mappe, incisioni su rame ed acciaio, in litografie ed acquetinte, in manifesti, bollettini della Grande Armata e documenti dell’epoca.
Il Museo Napoleonico di Arcole venne inaugurato domenica 27 maggio 1984.
Il Museo Napoleonico di Arcole è frutto e memoria della creatività del fondatore, l'arch. Gustavo Alberto Antonelli di Roma, appassionato studioso di Napoleone che ha voluto donare ad Arcole numerose memorie dell'epopea napoleonica da lui stesso raccolte ed ha direttamente seguito i lavori di approntamento del piccolo museo.
Attraverso l’espressione della figura e dell’indole napoleonica l’Antonelli ha trasmesso un messaggio chiaro e incisivo di apprezzamento per i valori spirituali e per le virtù più alte dell’umanità di Napoleone, in cui credeva.
Scrive lo stesso Antonelli: “Per molti anni … sempre vivamente ammirato e commosso per quelle strabilianti vicende che andavo approfondendo, ricercai in molte città d’Italia e d’Europa stampe e bollettini di guerra dell’epopea napoleonica.” E ancora “Nel novembre 1976, mi recai ad Arcole, ricorrendo i 180 anni della battaglia, per visitare i campi dove si svolsero i combattimenti (15-16-17 novembre 1796) dell’Armata d’Italia condotta dal generale Bonaparte, allora ventisettenne, contro gli eserciti austriaci. Due mesi dopo la visita ad Arcole, mi recai, nel gennaio 1977, a Rivoli Veronese. L’esistenza di un Museo nel paese fece sì che maturasse in me l’idea della costituzione d’uno simile ad Arcole”.
Nei due mesi successivi, ad alcune conferenze tenute dall’Antonelli a Roma, partecipò anche Padre Lino Ballarin nativo di Arcole, al quale comunicò l’intenzione di donare tutta la collezione di stampe ad un eventuale Museo che fosse sorto nella località in riva all’Alpone. Padre Ballarin riferì questa concreta proposta all’allora sindaco di Arcole, Lovanio Pedrollo, e questi nel 1980 fece visita all’Antonelli. Copiosa è la documentazione che annota la lenta genesi del Museo.
L’oratorio di S. Antonio da Padova, nel tempo sconsacrato, venne acquisito dal Comune di Arcole nel 1982, tramite convenzione con la Parrocchia di Arcole. L’architetto Antonelli ne curò l’allestimento nei minimi particolari.
L’intervento da questi condotto si è concentrato prevalentemente nelle parti interne del fabbricato, mentre ha lasciato pressoché inalterato l’aspetto esterno così come completato fino 1927.
Ultimati i lavori l’Antonelli donò al Comune di Arcole la propria collezione napoleonica consistente in mappe, incisioni su rame ed acciaio, in litografie ed acquetinte, in manifesti, bollettini della Grande Armata e documenti dell’epoca.
Il Museo Napoleonico di Arcole venne inaugurato domenica 27 maggio 1984.