S. MARIA IN ORGANO DI VERONA
S. Maria in Organo di Verona
L'ente ecclesiastico che ebbe maggior influsso sulle vicende politiche, economiche e sociali di Arcole, in un'epoca compresa tra il XII e la fine del XIV secolo, fu il monastero di santa Maria in Organo di Verona.
Il monastero benedettino venne eretto tra il VI e il VIII secolo in un'area strategica di Verona; in un'area dove correvano canali d'acqua che brulicavano di molini e opifici. Vera e propria fucina di attività artigianali era poi i diretta comunicazione, attraverso l'Adige, con Venezia e con l'oriente.
Sin dall' VIII secolo le ricche donazioni, anche imperiali, avevano portato il monastero a godere di diritti giurisdizionali sulle acque atesine, ben presto però la zona fu utilizzata come area portuale. I monaci non perdevano occasione per sviluppare la commercializzazione dei prodotti che affluivano dalle loro tenute nel contado.
Papa Alessandro III, con la bolla del 10 luglio 1177, prese sotto la propria protezione il monastero e confermò tutti i beni e le chiese a esso dipendenti.
Tra le varie località citate risultava quindi anche la
"curiam de Arculis cum omnibus appendiciis suis",
dove si trovava uno dei più cospicui possessi del monastero.
Un discorso a parte meritano i vassalli del monastero di Santa Maria in Organo di Verona.
Un chiaro esempio ci è dato dalle vicende dei beni del monastero nella zona di Arcole. erano stati concessi a titolo di feudo a Rizzardo di San Bonifacio, il maggior esponente del partito dei Conti.
Le vicende politiche furono però avverse a Rizzardo, poichè fu esiliato varie volte.
La fine del Trecento è però un'epoca difficile per il monastero: gli Scaligeri e le famiglie a essi più legate cercavano di spogliare gli enti monastiche dei loro più antiche averi.
Il monastero di santa Maria in Organo decide di prevenirli concedendo in feudi i beni dell'area a due nobili famiglie della cerchia scaligera: i Dalla Legge e i Boniventi. Nell' ultimo decennio del Trecento concedono loro tutta la giurisdizione e curia di Cavalpone con ogni onore ...
A partire dal 1562, l'abbazia di Villanova è soggetta ai monaci olivetani di santa Maria in Organo che ne gestiranno tutto il patrimonio e in particolare le tenute di Ca' Salveghe e del Gazzolo.
S. Maria in Organo di Verona
L'ente ecclesiastico che ebbe maggior influsso sulle vicende politiche, economiche e sociali di Arcole, in un'epoca compresa tra il XII e la fine del XIV secolo, fu il monastero di santa Maria in Organo di Verona.
Il monastero benedettino venne eretto tra il VI e il VIII secolo in un'area strategica di Verona; in un'area dove correvano canali d'acqua che brulicavano di molini e opifici. Vera e propria fucina di attività artigianali era poi i diretta comunicazione, attraverso l'Adige, con Venezia e con l'oriente.
Sin dall' VIII secolo le ricche donazioni, anche imperiali, avevano portato il monastero a godere di diritti giurisdizionali sulle acque atesine, ben presto però la zona fu utilizzata come area portuale. I monaci non perdevano occasione per sviluppare la commercializzazione dei prodotti che affluivano dalle loro tenute nel contado.
Papa Alessandro III, con la bolla del 10 luglio 1177, prese sotto la propria protezione il monastero e confermò tutti i beni e le chiese a esso dipendenti.
Tra le varie località citate risultava quindi anche la
"curiam de Arculis cum omnibus appendiciis suis",
dove si trovava uno dei più cospicui possessi del monastero.
Un discorso a parte meritano i vassalli del monastero di Santa Maria in Organo di Verona.
Un chiaro esempio ci è dato dalle vicende dei beni del monastero nella zona di Arcole. erano stati concessi a titolo di feudo a Rizzardo di San Bonifacio, il maggior esponente del partito dei Conti.
Le vicende politiche furono però avverse a Rizzardo, poichè fu esiliato varie volte.
La fine del Trecento è però un'epoca difficile per il monastero: gli Scaligeri e le famiglie a essi più legate cercavano di spogliare gli enti monastiche dei loro più antiche averi.
Il monastero di santa Maria in Organo decide di prevenirli concedendo in feudi i beni dell'area a due nobili famiglie della cerchia scaligera: i Dalla Legge e i Boniventi. Nell' ultimo decennio del Trecento concedono loro tutta la giurisdizione e curia di Cavalpone con ogni onore ...
A partire dal 1562, l'abbazia di Villanova è soggetta ai monaci olivetani di santa Maria in Organo che ne gestiranno tutto il patrimonio e in particolare le tenute di Ca' Salveghe e del Gazzolo.