Il ponte d'Arcole
L’origine del ponte sull’Alpone risale sicuramente all’epoca medievale (secolo X), legata alla costruzione del castello di Arcole, circondato e difeso ad occidente dal corso dell’Alpone. Era fortificato con torri di avvistamento e rappresentava una certa sicurezza per gli abitanti del paese in caso di assedio del castello, perché facile via di fuga nella valle zerpana e nella palude.
L’esistenza del ponte è documentata sin dal Cinquecento. In una nota mappa dell’area zerpana, redatta da G. Cipriotto nel 1561, è rappresentata una strada che provenendo da sud fiancheggiava la chiesa parrocchiale ed oltrepassava l’Alpone con un ponte per dirigersi in direzione di Porcile (attuale Belfiore d’Adige). Il ponte risulta anche da una
precedente mappa di N. Dal Cortivo, risalente al 1535.
Il ponte, a seguito del danneggiamento causato da alcune rotte dell’Alpone e del vicino Tramigna, fu ricostruito nel 1778 dagli Ottolini, che possedevano numerosi terreni nell’area zerpana ed avevano evidenti interessi economici in una sua ricostruzione. Un tassello lapideo, recante la data prima citata, era inserito nelle spalle che sostenevano il ponte recentemente demolito. Durante la battaglia di Arcole, del 15-17 novembre 1796, il ponte fu munito dagli austriaci “con artiglierie e con barricate, ed empiuto al tempo mede-simo le case vicine, che erano merlate, di eccellenti feritori. Né questo parendo bastare al colonnello Brigido per le difese, aveva collocato sopra e sotto il ponte sulla sinistra dell’Alpone qua e là spessi feritori alla leggiera, i quali tirando contro l’argine, per cui solo i francesi potevano aver l’adito ad Arcole, faceva loro l’accostarsi difficile, e micidiale.” Il ponte diventò il principale teatro di questa battaglia tanto che Napoleone si fece rappresentare sul ponte, con la bandiera in mano e la spada sguainata, nel famoso quadro del Gros. Inoltre volle che fosse eretto tra il 1808 ed il 1810, in capo al ponte, un obelisco per ricordare la battaglia di Arcole.
Dopo la battaglia, tra il 1808 ed il 1810 in occasione della costruzione dell’obelisco, il ponte danneggiato fu riparato con un “regolare e solido palco, adattando le spalle preesistenti con ripari di regolari ringhiere, il tutto colla maggior solidità ed eleganza.”
Pochi anni più tardi, nel 1813, il nuovo palco in legno del ponte fu nuovamente bruciato e distrutto dai francesi per coprire la ritirata al di là dell’Adige.
Fu ricostruito dagli austriaci qualche anno più tardi, durante la loro domi-nazione.
L’origine del ponte sull’Alpone risale sicuramente all’epoca medievale (secolo X), legata alla costruzione del castello di Arcole, circondato e difeso ad occidente dal corso dell’Alpone. Era fortificato con torri di avvistamento e rappresentava una certa sicurezza per gli abitanti del paese in caso di assedio del castello, perché facile via di fuga nella valle zerpana e nella palude.
L’esistenza del ponte è documentata sin dal Cinquecento. In una nota mappa dell’area zerpana, redatta da G. Cipriotto nel 1561, è rappresentata una strada che provenendo da sud fiancheggiava la chiesa parrocchiale ed oltrepassava l’Alpone con un ponte per dirigersi in direzione di Porcile (attuale Belfiore d’Adige). Il ponte risulta anche da una
precedente mappa di N. Dal Cortivo, risalente al 1535.
Il ponte, a seguito del danneggiamento causato da alcune rotte dell’Alpone e del vicino Tramigna, fu ricostruito nel 1778 dagli Ottolini, che possedevano numerosi terreni nell’area zerpana ed avevano evidenti interessi economici in una sua ricostruzione. Un tassello lapideo, recante la data prima citata, era inserito nelle spalle che sostenevano il ponte recentemente demolito. Durante la battaglia di Arcole, del 15-17 novembre 1796, il ponte fu munito dagli austriaci “con artiglierie e con barricate, ed empiuto al tempo mede-simo le case vicine, che erano merlate, di eccellenti feritori. Né questo parendo bastare al colonnello Brigido per le difese, aveva collocato sopra e sotto il ponte sulla sinistra dell’Alpone qua e là spessi feritori alla leggiera, i quali tirando contro l’argine, per cui solo i francesi potevano aver l’adito ad Arcole, faceva loro l’accostarsi difficile, e micidiale.” Il ponte diventò il principale teatro di questa battaglia tanto che Napoleone si fece rappresentare sul ponte, con la bandiera in mano e la spada sguainata, nel famoso quadro del Gros. Inoltre volle che fosse eretto tra il 1808 ed il 1810, in capo al ponte, un obelisco per ricordare la battaglia di Arcole.
Dopo la battaglia, tra il 1808 ed il 1810 in occasione della costruzione dell’obelisco, il ponte danneggiato fu riparato con un “regolare e solido palco, adattando le spalle preesistenti con ripari di regolari ringhiere, il tutto colla maggior solidità ed eleganza.”
Pochi anni più tardi, nel 1813, il nuovo palco in legno del ponte fu nuovamente bruciato e distrutto dai francesi per coprire la ritirata al di là dell’Adige.
Fu ricostruito dagli austriaci qualche anno più tardi, durante la loro domi-nazione.