I longobardi
Longobardi erano una popolazione nomade, proveniente dal nord dell’Europa, protagonista tra il II e il VI secolo di una
lunga migrazione che la portò dal basso corso dell’Elba fino all’Italia. Attraversarono Germania per raggiungere la Pannonia (attuale Austria e Ungheria) nel V secolo, e infine per raggiungere l’Italia scendendo verso le Alpi dal Friuli Venia Giulia nel 568, guidati dal re Alboino. Senza
incontrare grandi resistenze, i Longobardi dilagarono nella Pianura Padana, in Toscana, nelle zone appenniniche dell’Italia
centrale, giungendo fino in Campania, nella zona di Benevento. Una volta arrivati in Italia diedero vita ad un regno indipendente che estese progressivamente il proprio dominio sulla massima parte del territorio italiano continentale e peninsulare.
Il dominio fu articolato in numerosi ducati, che godevano di una marcata autonomia rispetto al potere centrale dei
sovrani insediati a Pavia. Nel corso dei secoli, ricordiamo grandi figure di sovrani come: Alboino, Autari, Rotari, Liutprando e Desiderio.
I Longobardi occuparono le terre migliori, strappandole all’aristocrazia romana con la forza. I centri urbani vennero nella
maggioranza dei casi abbandonati dai vescovi, dal clero e da buona parte della popolazione civile, terrorizzati dall’arrivo
dei Longobardi.
Nei primi tempi i Longobardi si stanziarono preferibilmente in aperta campagna, divisi in “fare”, gruppi di guerrieri legati da un antenato comune.
Gli unici a insediarsi nei centri urbani furono i duchi (dal latino dux, condottiero), i comandanti militari longobardi.
Il Regno longobardo, che tra il VII e l’inizio dell’VIII secolo era arrivato a rappresentare una potenza di rilievo europeo,
cessò di essere un organismo autonomo nel 774, a seguito della sconfitta subita a opera dei Franchi guidati da Carlo Magno.
Longobardi erano una popolazione nomade, proveniente dal nord dell’Europa, protagonista tra il II e il VI secolo di una
lunga migrazione che la portò dal basso corso dell’Elba fino all’Italia. Attraversarono Germania per raggiungere la Pannonia (attuale Austria e Ungheria) nel V secolo, e infine per raggiungere l’Italia scendendo verso le Alpi dal Friuli Venia Giulia nel 568, guidati dal re Alboino. Senza
incontrare grandi resistenze, i Longobardi dilagarono nella Pianura Padana, in Toscana, nelle zone appenniniche dell’Italia
centrale, giungendo fino in Campania, nella zona di Benevento. Una volta arrivati in Italia diedero vita ad un regno indipendente che estese progressivamente il proprio dominio sulla massima parte del territorio italiano continentale e peninsulare.
Il dominio fu articolato in numerosi ducati, che godevano di una marcata autonomia rispetto al potere centrale dei
sovrani insediati a Pavia. Nel corso dei secoli, ricordiamo grandi figure di sovrani come: Alboino, Autari, Rotari, Liutprando e Desiderio.
I Longobardi occuparono le terre migliori, strappandole all’aristocrazia romana con la forza. I centri urbani vennero nella
maggioranza dei casi abbandonati dai vescovi, dal clero e da buona parte della popolazione civile, terrorizzati dall’arrivo
dei Longobardi.
Nei primi tempi i Longobardi si stanziarono preferibilmente in aperta campagna, divisi in “fare”, gruppi di guerrieri legati da un antenato comune.
Gli unici a insediarsi nei centri urbani furono i duchi (dal latino dux, condottiero), i comandanti militari longobardi.
Il Regno longobardo, che tra il VII e l’inizio dell’VIII secolo era arrivato a rappresentare una potenza di rilievo europeo,
cessò di essere un organismo autonomo nel 774, a seguito della sconfitta subita a opera dei Franchi guidati da Carlo Magno.