Villa Cavalli - Bevilacqua Lazise
Situata in via Piazza Gazzolo, accanto alla chiesa parrocchiale di Gazzolo d'Arcole, fu costruita sull'area prima occupata da una corte medievale fortificata, risalente alla metà del XV secolo e dipendente dall'Abbazia di San Pietro di Villanova.
Nel 1772 la corte, con circa 150 campi di terreno, venne messa all'asta e quindi ceduta alla famiglia Cavalli. Da questa nella seconda metà dell'Ottocento, per via ereditaria alla famiglia Bevilacqua Lazise.
La corte era probabilmente divisa in due aree da una recinzione con cancellata: un'area costituiva la corte dominicale; l'altra formava la corte rustica di pertinenza agli rurali adibiti alla conduzione del fondo.
L'epoca della costruzione e il nome dl progettista sono ignoti. Si può ritenere tuttavia che una datazione plausibile, sulla base delle caratteristiche tipologiche e costruttive originarie, sia da riportare al terzo-quarto decennio dell'Ottocento, quando la famiglia Cavalli procedette a una radicale ristrutturazione.
In origine la villa doveva essere costituita da tre piani: il piano terreno, il piano nobile, il sottotetto.
Attualmente la villa si presenta, a chi transita sulla strada che attraversa il paese, grave e impettita, a impianto cubico, con tetto a quattro falde, rigida applicazione del principio della simmetria.
La villa Cavalli si può considerare come uno degli ultimi esempi di villa veneta, concepita con lo spirito che caratterizzò l'epoca, già tramontata, della Repubblica veneta.
Situata in via Piazza Gazzolo, accanto alla chiesa parrocchiale di Gazzolo d'Arcole, fu costruita sull'area prima occupata da una corte medievale fortificata, risalente alla metà del XV secolo e dipendente dall'Abbazia di San Pietro di Villanova.
Nel 1772 la corte, con circa 150 campi di terreno, venne messa all'asta e quindi ceduta alla famiglia Cavalli. Da questa nella seconda metà dell'Ottocento, per via ereditaria alla famiglia Bevilacqua Lazise.
La corte era probabilmente divisa in due aree da una recinzione con cancellata: un'area costituiva la corte dominicale; l'altra formava la corte rustica di pertinenza agli rurali adibiti alla conduzione del fondo.
L'epoca della costruzione e il nome dl progettista sono ignoti. Si può ritenere tuttavia che una datazione plausibile, sulla base delle caratteristiche tipologiche e costruttive originarie, sia da riportare al terzo-quarto decennio dell'Ottocento, quando la famiglia Cavalli procedette a una radicale ristrutturazione.
In origine la villa doveva essere costituita da tre piani: il piano terreno, il piano nobile, il sottotetto.
Attualmente la villa si presenta, a chi transita sulla strada che attraversa il paese, grave e impettita, a impianto cubico, con tetto a quattro falde, rigida applicazione del principio della simmetria.
La villa Cavalli si può considerare come uno degli ultimi esempi di villa veneta, concepita con lo spirito che caratterizzò l'epoca, già tramontata, della Repubblica veneta.